Vinsanto Riserva DOCG 2012 Capezzana è un vino dal colore giallo dorato intenso.
Al naso molto complesso, fruttato, con note di frutta secca e candita di albicocca e scorze di arancia; note floreali di fiori gialli.
In bocca complesso, dolce, morbido, opulento, con retrogusto fruttato, persistente di frutta candita.
Wine specs
Note di gusto


con quale cibo
Abbinamenti perfetti
Vinsanto Riserva DOCG 2012 Capezzana si accompagna ai biscotti, a tutti i dolci toscani, ai formaggi erborinati e anche al patè di fegato.
Specifiche del vino
Note sulla vinificazione
Appassimento naturale delle uve fino a Febbraio dell’anno successivo alla
vendemmia. Vinificazione tradizionale in piccoli carati di castagno, ciliegio e rovere da 100 lt l’uno per 6 anni. I caratelli sono collocati sotto tetto e la fermentazione alcolica si svolge a freddo nei mesi invernali.

L'Azienda
Storia
Il Vinsanto è prodotto in piccole quantità dalle uve di Trebbiano e San Colombano, scelte tra le più mature delle vigne iscritte all’Albo del Carmignano e lasciate ad appassire sulle stuoie fino a febbraio,
secondo il metodo tradizionale. Il mosto viene poi messo nei caratelli per almeno cinque anni. Le resa è bassissima: da 1/4 a 1/5 del peso originale dell?uva.
Dopo l’imbottigliamento il Vinsanto può essere invecchiato senza limiti di tempo guadagnando ancora in ricchezza e profumo.
A Carmignano la vite si coltivava già nell’epoca preromana, circa 3000 anni fa, come dimostrano i vasi da vino e le coppe da degustazione trovati nelle tombe etrusche.
Nell’archivio di stato di Firenze à stata ritrovata una pergamena datata 804: si tratta di un contratto di affitto che documenta come già 1200 anni fa
a Capezzana venissero coltivati olivi e viti per la produzione dell?olio e del vino.
Nel primo Rinascimento una donna, Monna Nera Bonaccorsi, costruiva la prima casa da Signori e nove case poderali con i relativi impianti viticoli; era il 1475.
Altre generazioni e famiglie si sono avvicendate nella proprietà della tenuta: i Cantucci, imparentati con i Medici, e i Marchesi Bourbon del Monte.
Nel XVIII secolo una Cantucci sposata Bourbon ingrandì la fattoria e acquistò nuovi poderi; introdusse inoltre un metodo amministrativo esemplare,
i cui documenti si conservano ancora oggi nell’archivio storico dell’azienda.
Dopo i Bourbon del Monte l’azienda passò agli Adimari Morelli e poi ai Franchetti Rothschild e, dalla vedova Sara de Rothschild, per poi arrivare ai Contini Bonacossi, la nostra Famiglia, nel 1920.
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