2005

Villa di Capezzana Bio Carmignano 3 lt

Punteggi:
Wine Spectator:
93/100
James Sickling:
93/100
I Vini di Veronelli:
93/100
I Migliori Vini Italiani:
93/100

 

 

 

170.00 /3000ml

Disponibile

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Villa di capezzana bio Wine specs

Bio Note di gusto

Villa di Capezzana Bio 2016 DOCG Carmignano Magnum 3lt è di colore rosso rubino intenso.
Elegante, con nota di amarena e lampone ben amalgamati al frutto maturo.
In bocca morbido, avvolgente, con tannini morbidi e buon corpo.
Presente l’acidità, ma ben bilanciata dalla ricchezza tannica.
Finale lungo, con retrogusto che tende alla liquirizia dolce.

Villa di Capezzana bio Carmignano Doppia Magnum 2005
Vinificazione

con quale cibo

Abbinamenti perfetti

Villa di Capezzana Bio 2016 DOCG Carmignano è il vino perfetto per accompagnare carni rosse e carni bianche ed è ideale anche in abbinamento a formaggi stagionati.

Specifiche del vino

Note sulla vinificazione di Villa di Capezzana

Vasche di acciaio. 7 giorni di fermentazione alcolica seguiti da altri 13
di macerazione con le bucce prima della svinatura, a temperatura di 26/28°c. La fermentazione malolattica avviene in tonneaux di legno francese; l’elevazione è 70% in tonneaux per almeno 12 mesi, 30% in botte grande per 16 mesi. L’affinamento finale viene fatto in bottiglia per almeno 12 mesi (da luglio 2009)

La Storia di Villa di Capezzana

A Carmignano la vite si coltivava già nell’epoca preromana, circa 3000 anni fa, come dimostrano i vasi da vino e le coppe da degustazione trovati nelle tombe etrusche.
Nell’archivio di stato di Firenze è stata ritrovata una pergamena datata 804: si tratta di un contratto di affitto che documenta come già 1200 anni fa
a Capezzana venissero coltivati olivi e viti per la produzione dell’olio e del vino.
Nel primo Rinascimento una donna, Monna Nera Bonaccorsi, costruiva la prima casa da Signori e nove case poderali con i relativi impianti viticoli; era il 1475.
Altre generazioni e famiglie si sono avvicendate nella proprietà della tenuta: i Cantucci, imparentati con i Medici, e i Marchesi Bourbon del Monte.
Nel XVIII secolo una Cantucci sposata Bourbon ingrandì la fattoria e acquistò nuovi poderi; introdusse inoltre un metodo amministrativo esemplare,
i cui documenti si conservano ancora oggi nell’archivio storico dell’azienda.
Dopo i Bourbon del Monte l’azienda passò agli Adimari Morelli e poi ai Franchetti Rothschild e, dalla vedova Sara de Rothschild, per poi arrivare ai Contini Bonacossi, la nostra Famiglia, nel 1920.