Villa di Capezzana Bio 2010 DOCG Carmignano è di colore rosso rubino intenso.
Elegante, con nota di amarena e lampone ben amalgamati al frutto maturo.
In bocca morbido, avvolgente, con tannini morbidi e buon corpo.
Presente l’acidità, ma ben bilanciata dalla ricchezza tannica.
Finale lungo, con retrogusto che tende alla liquirizia dolce.
Villa di Capezzana Bio 2010 DOCG Carmignano
Punteggi:
The Wine Advocate 95/100
Decanter 94/100
James Suckling 94/100
I vini di Veronelli 96/100
€50.00 /750ml
Disponibile
Alcool | 14% |
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Contenuto | 75cl |
Produttore | Capezzana |
Regione | Toscana |
Temperatura di servizio | 17/18° |
Tipologia | Rosso |
Vitigno | Cabernet Sauvignon, Sangiovese |
Wine specs
Note di gusto


con quale cibo
Abbinamenti perfetti
Villa di Capezzana Bio 2010 DOCG Carmignano è il vino perfetto per accompagnare carni rosse e carni bianche ed è ideale anche in abbinamento a formaggi stagionati.
Specifiche del vino
Note sulla vinificazione
Vasche di acciaio. 7 giorni di fermentazione alcolica seguiti da altri 13
di macerazione con le bucce prima della svinatura, a temperatura di 26/28°c.
La fermentazione malolattica in tonneaux di legno francese; l’elevazione
70% in tonneaux per almeno 12 mesi, 30% in botte grande per 16 mesi. L’affinamento in bottiglia per almeno 12 mesi (da luglio 2009)

L'Azienda
La Storia
A Carmignano la vite si coltivava già nell’epoca preromana, circa 3000 anni fa, come dimostrano i vasi da vino e le coppe da degustazione trovati nelle tombe etrusche.
Nell’archivio di stato di Firenze è stata ritrovata una pergamena datata 804: si tratta di un contratto di affitto che documenta come già 1200 anni fa
a Capezzana venissero coltivati olivi e viti per la produzione dell’olio e del vino.
Nel primo Rinascimento una donna, Monna Nera Bonaccorsi, costruiva la prima casa da Signori e nove case poderali con i relativi impianti viticoli; era il 1475.
Altre generazioni e famiglie si sono avvicendate nella proprietà della tenuta: i Cantucci, imparentati con i Medici, e i Marchesi Bourbon del Monte.
Nel XVIII secolo una Cantucci sposata Bourbon ingrandì la fattoria e acquistò nuovi poderi; introdusse inoltre un metodo amministrativo esemplare,
i cui documenti si conservano ancora oggi nell’archivio storico dell’azienda.
Dopo i Bourbon del Monte l’azienda passò agli Adimari Morelli e poi ai Franchetti Rothschild e, dalla vedova Sara de Rothschild, per poi arrivare ai Contini Bonacossi, la nostra Famiglia, nel 1920.
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