Distillati

Distillazione

La distillazione consiste nel riscaldare un liquido contenente una certa percentuale di alcol fino all’ebollizione.

Poiché l’alcol e le componenti aromatiche nella miscela hanno una soglia di ebollizione diversa l’uno dalle altre e complessivamente più bassa rispetto a quella dell’acqua,

la vaporizzazione dei vari elementi può essere seguita nel dettaglio per operare selezioni precise.

In pratica si scelgono tutte le sostanze che nobilitano il distillato, eliminando le altre.

I vapori delle componenti nobili e quelli alcolici vengono nuovamente raffreddati e portati allo stato liquido, quindi raccolti in un recipiente.

La stessa operazione si può ripetere due o più volte per ottenere un distillato sempre più puro,

ma anche sempre meno caratterizzato dalla materia prima originale.

Se questa è fresca e di buona qualità, basteranno anche due sole distillazioni per avere un prodotto concentrato, alcolico e profumato.

In caso contrario, si può continuare la distillazione fino a neutralizzare i difetti ma anche tutti gli altri elementi aromatici.

Alambicchi

Gli apparecchi per effettuare la distillazione sono ancora oggi di due tipi: Alambicco discontinuo (o artigianale) e Alambicco continuo (o industriale).

Con il primo tipo l’operazione richiede la presenza dell’uomo,

il quale decide su ogni fase della distillazione in base alla sua esperienza e al risultato che vuole ottenere.

Opera lo scarto della testa del distillato (primo liquido a fuoriuscire dall’alambicco) e della coda (carica d’impurità), mantenendo così solo il cuore del distillato.

Il procedimento si chiama discontinuo perchè gli apparecchi sono di limitata capacità:

Dunque, è prevista la lavorazione di una quantità di materia da distillare pari alla capacità di contenimento della caldaia e di volta in volta,

a prodotto esausto, si effettuano l’eliminazione dei residui e un nuovo riempimento.

Gli alambicchi si dividono principalmente in tre tipi:

fuoco diretto: quando la fiamma o fonte di calore è direttamente a contatto con la caldaia;

bagnomaria: che prevede un riscaldamento indiretto della materia prima da parte di un liquido (solitamente acqua) che scorre in un’intercapedine tra la fonte di calore e la caldaia

vapore: quando il vapore investe direttamente la materia prima riscaldandola.

Il fuoco diretto è adatto soprattutto per distillati puri, gli altri due sono ideali in presenza di residui solidi come vinacce o frutta.